2023. Un anno da dimenticare.. Peccato che non si può. Quindi bisogna prendere atto che la guerra che insanguina l’Europa continua con un alto prezzo di vittime e distruzioni. E con scenari che potrebbero essere ancora più catastrofici. Non dà tregua neanche la crisi climatica, sempre più grave, cui non corrisponde una reazione altrettanto forte di preoccupazione globale. Almeno nel nostro paese. Eppure di motivi ce ne sarebbero.
Secondo la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, in un decennio si sono verificate nel nostro paese ben 29 alluvioni con pesanti conseguenze fino all’ultima, catastrofica, che ha sommerso l'Emilia Romagna. Eppure restiamo uno degli ultimi paesi che non ha ancora varato una legge sul clima e non riusciamo a difendere i nostri territori non solo in prospettiva ma neanche dagli eventi estremi che si susseguono sempre più spesso e con maggiore intensità.
Non solo. La produzione di energia dalle fonti rinnovabili è calata, grazie ad un minore apporto dell’idroelettrico ma anche ad un sostanziale stallo dell’energia eolica e ad una bassa crescita del fotovoltaico. Il nostro paese non riesce a contenere, o mitigare, gli effetti di un mutato ciclo delle piogge e secondo i dati dell’Ispra, quasi un quarto del territorio è a rischio desertificazione. Cosa si può fare?
Chi sta facendo cosa? L’Europa continua a provarle tutte per arginare la crisi climatica, è vero. Dopo il Green Deal si appresta a varare una “Nature Restoration Law” che vorrebbe ripristinare gli ambienti naturali danneggiati, con tempi e obiettivi precisi. Rinaturalizzare e preservare gli habitat, i fiumi, le praterie, le città, questa è la prima contromisura di mitigazione dei cambiamenti climatici. Un sogno che dovrebbe diventare concreto per tutti, governi e società civile, se tutti ci convincessimo che di tempo non ce n’è più molto.
Anzichè discutere se le azioni di Ultima generazione sono un’intollerabile provocazione e i Fridays for Future troppo moderati, non sarebbe meglio darsi da fare subito e agire in modo verticale a tutto campo? Ognuno è chiamato a rivedere i suoi gesti quotidiani ma anche a fare pressione perchè l’azione sul clima sia incisiva e, per una volta, veloce. Per decenni occuparsi di ambiente è stata una scelta, e Giuseppina Ciuffreda è stata un’anticipatrice, una pioniera della questione ambientale, che ha affrontato nei suoi scritti dal micro al macro, sia suggerendo analisi di fondo sia dispensando consigli.
Nelle pagine di questo sito i suoi scritti raccolgono analisi e riflessioni che a volte avevano un alto tasso di preveggenza. Ora che occuparsi di ambiente diventa una necessità, gli scritti di Giuseppina sono uno strumento prezioso a disposizione di tutti.
Usiamoli!
La redazione